Tenuta Conti di Anghirri
Via Nazionale, Località Anghirri, Moio della Civitella (SA)
info@tenutacontidianghirri.it
LA NOSTRA STORIA
Tenuta Conti di Anghirri
Le origini
Oltre un secolo fa, la mia famiglia acquistò il primo appezzamento di terreno in località Anghirri.
Mia madre, Maria, proveniente da una famiglia di rinomati viticoltori, aveva coltivato fin da bambina il sogno di possedere una vigna tutta sua. L’unione dei miei genitori diede vita ad una passione condivisa: la produzione di vini di qualità che esprimessero l’autenticità di un territorio ricco di tradizioni, storia e profumi, come il Cilento.
È in questo contesto che sono cresciuto, imparando dall’esperienza dei miei genitori e dal loro profondo legame con la terra. Ricordo ancora i giorni passati in vigna con mia madre, mentre lei mi trasmetteva saggezza e conoscenze sul vigneto e sul territorio.
Sfortunatamente mia mamma ci lasciò prematuramente, e per molti anni nessuno si prese cura della vigna.
Mia madre, Maria, proveniente da una famiglia di rinomati viticoltori, aveva coltivato fin da bambina il sogno di possedere una vigna tutta sua. L’unione dei miei genitori diede vita ad una passione condivisa: la produzione di vini di qualità che esprimessero l’autenticità di un territorio ricco di tradizioni, storia e profumi, come il Cilento.
È in questo contesto che sono cresciuto, imparando dall’esperienza dei miei genitori e dal loro profondo legame con la terra. Ricordo ancora i giorni passati in vigna con mia madre, mentre lei mi trasmetteva saggezza e conoscenze sul vigneto e sul territorio.
Sfortunatamente mia mamma ci lasciò prematuramente, e per molti anni nessuno si prese cura della vigna.
La terra e la famiglia
Verso la fine degli anni ‘90, osservando il terreno ereditato dai miei genitori, ripensai ai sacrifici e al sogno di mia madre e decisi di riprendere il suo progetto.
Con l’aiuto del mio amico Enrico, decidemmo di impiantare un nuovo vigneto su quel terreno dalla perfetta pendenza ed esposizione, mantenendo alcune delle viti innestate da mia madre.
In questi anni ho affrontato tante difficoltà, imparando dalla terra e confrontandomi con le molteplici sfide imposte dal cambiamento climatico, dedicando la mia vita alla cura del vigneto, sostenuto in questo cammino da mia moglie e dai miei figli.
Con l’aiuto del mio amico Enrico, decidemmo di impiantare un nuovo vigneto su quel terreno dalla perfetta pendenza ed esposizione, mantenendo alcune delle viti innestate da mia madre.
In questi anni ho affrontato tante difficoltà, imparando dalla terra e confrontandomi con le molteplici sfide imposte dal cambiamento climatico, dedicando la mia vita alla cura del vigneto, sostenuto in questo cammino da mia moglie e dai miei figli.
Il passato e il futuro
La nostra azienda è il frutto dell’unione di tre generazioni, un connubio perfetto tra il passato e il futuro.
Il nostro entusiasmo e la passione per la viticoltura, unite alle competenze di Angelo, enologo esperto e appassionato del suo lavoro, ci hanno permesso di coniugare tradizione e professionalità.
Lavoriamo con impegno per ottenere vini di eccellenza, prestando attenzione ad ogni dettaglio nel ciclo di coltivazione delle viti e nella lavorazione delle uve.
Questo ci consente di mantenere un equilibrio armonioso tra la saggezza del passato e l’entusiasmo dell’innovazione, producendo vini che raccontano una storia di famiglia e di passione.
Il nostro entusiasmo e la passione per la viticoltura, unite alle competenze di Angelo, enologo esperto e appassionato del suo lavoro, ci hanno permesso di coniugare tradizione e professionalità.
Lavoriamo con impegno per ottenere vini di eccellenza, prestando attenzione ad ogni dettaglio nel ciclo di coltivazione delle viti e nella lavorazione delle uve.
Questo ci consente di mantenere un equilibrio armonioso tra la saggezza del passato e l’entusiasmo dell’innovazione, producendo vini che raccontano una storia di famiglia e di passione.
I nostri vini
Attualmente i vini prodotti dai nostri vigneti sono due: Tocula 575 e Tocula 700.
Il nome Tocula si rifà all’espressione vernacolare locale “bere a tòcula irito”, ossia dopo aver bevuto il calice di vino, si agita la mano che regge il bicchiere in senso antiorario, fino a deliziare il palato con l’ultima goccia di vino in fondo al calice.
Il nome Tocula si rifà all’espressione vernacolare locale “bere a tòcula irito”, ossia dopo aver bevuto il calice di vino, si agita la mano che regge il bicchiere in senso antiorario, fino a deliziare il palato con l’ultima goccia di vino in fondo al calice.